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Emozioni di Klaudia Shkurti

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Mesazh nga Agim Gashi Mon Sep 06, 2010 9:39 pm

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Emozioni di Klaudia Shkurti

Sono albanese e non me ne vergogno,
sono albanese, mi ha mantenuta viva un sogno.
Sono albanese, parlo lingue straniere,
sono albanese, riconosco il mio dovere.
Scrivo in un’altra lingua, questo mi ferisce,
ma perchè la mia qui non si capisce.
Sono albanese per ricordare,
sono albanese per adorare,
quella lontana mia amata terra
che, come tante, è stata divisa dalla guerra.
Sono albanese e non ho paura,
sono albanese, sono matura.
Sono l’albanese delle mie montagne,
sono l’albanese che non tira lagne.
Sono l’albanese dei miei amici,
sono l’albanese dei miei nemici.
Sono l’albanese dell’antica Illiria,
da quella mia terra son scappata via.
Sono l’albanese dei balli popolari,
sono l’albanese dei due vicini mari.
Sono l’albanese di Vojosa e Valbona,
sono l’albanese di Tirana e Valona.
Ma più tra tutte originaria io sono
dell’illirica Epidamnos, un antico dono.
Della romana Dyrrachium dal mar assalita
e della mia Durazzo che ora è in vita.
Sono l’aquila che alla mia terra il nome ha dato,
sono l’essere che qualcuno ha amato.
Sono albanese e coraggio ho nel cuore,
sono albanese e ho provato anche dolore.
Sono l’albanese dei miei genitori,
sono l’albanese che ha avuto rancori.
Del mondo era donna ed era regina,
la chiamavano Teuta ed era divina.
Quel che si dice è falso o vero,
ma chi non è sicuro,
legga nel cuor sincero.
Sono albanese e provo nostalgia,
del mondo che è paese, del mondo che è casa mia.
Sono l’albanese che la paura ha conosciuto,
sono l’albanese che l’identità ha ritrovato.
Sono albanese, mi sono salvata,
il mio nome è Shqiperia e ne sono onorata.

Emozioni di Klaudia Shkurti Klaudia-shkurti

Emozioni di Klaudia Shkurti Emozioni
Questa è solo la poesia di prima pagina della giovane poetessa Klaudia Shkurti , che con il suo primo libro “emozioni” ha già conquistato tanti lettori italiani e non. Nasce a Durazzo Albania 21 anni fa e dal 97 vive in Italia, studia a Parma lingue straniere, le piace leggere e guardare il buon cinema ma non si limita a questo perché al momento sta scrivendo un romanzo, un intreccio tra narrativa e poesia.


Io ho voluto fare quattro chiacchiere con lei per farla conoscere meglio.

Come sta andando il tuo primo libro ?

Al momento sembra andare bene. Ho venduto le copie che avevo a disposizione e scopro con piacere che il mio libro è ancora richiesto tra amici e conoscenti. Penso che sia un buon inizio per essere un libro di poesie.

Non pensi che sarebbe interessante portarlo anche in Albania per i lettori Shqipetar?

Sì penso che lo sia, gran parte degli albanesi conosce l’italiano, non sarebbe nemmeno tanto difficile capirlo. In realtà alcune copie le ho portate in Albania, ad amici e parenti, certo, ma tra di loro ci sono stati commenti favorevoli. Questo dimostra che sia piaciuto.

Ho letto il tuo libro e mi piace molto come scrivi, ma una piccola provocazione: hai inserito per prima la poesia “Shqiperia” ? Pensi che il lettore italiano che passa fra gli scaffali e prende in mano il tuo libro possa essere attratto già da questa prima pagina oppure forse si trovi subito di fronte così ‘sfacciatamente’ l’Albania da decidere di non approcciarlo?

Ad essere del tutto sincera, se viviamo in un paese democratico come l’Italia penso che non ci debbano essere problemi a sfogliare il libro di un’autrice straniera ed accettare una poesia che parli dell’Albania, poi se un individuo i problemi se li fa, sono fatti suoi. Nemmeno Pablo Neruda era italiano. Ma quando si è trovato a parlare della sua realtà cilena e in generale della storia dell’america latina, (oltre alle bellissime poesie d’amore da lui scritte) i lettori lo hanno apprezzato, lo hanno apprezzato per il suo modo di scrivere e di esprimersi non per la sua nazionalità.

All’ interno delle poesie ci sono dei veri e propri aforismi molto toccanti. Pensi che questa tua saggezza sia un dono naturale, che ti sia stata trasmessa dai genitori oppure forse che il fatto di vivere in un altro paese fa si che si maturi prima dei propri coetanei?

Penso che sia un misto di ingredienti. Non smetterò mai di ringraziare i miei genitori per l’educazione che mi hanno dato e che danno ai miei fratelli. Però posso anche dire che quando i miei coetanei all’età di otto , nove anni erano a giocare, chi con le Barbie e chi con Action man, io e mia sorella eravamo sedute, al freddo, su un peschereccio diretti verso qualcosa che non conoscevamo. Abbiamo imparato ad allacciarci le scarpe da sole molto presto e ad arrangiarci da sole.

La scelta di cambiare paese non è stata fatta senza motivo, ma molti al giorno d’oggi ancora non lo capiscono.

Conosci 6 lingue, stai per laurearti e hai già pubblicato un libro che sta andando bene. Cosa pensi delle scelte politiche in Italia? Durante le tue esperienze ti sei sentita cittadina di serie “B” qualche volta e se si quando?

Non voglio esprimere il mio punto di vista per quanto riguarda le scelte politiche in Italia perchè sprecherei fiato a vuoto, non sarà di certo il mio pensiero a cambiare la realtà nella quale viviamo.

Per quanto riguarda invece la questione della “cittadina di serie B”, posso dire che mi ci hanno fatto sentire, ma ho realizzato che non ne sarebbe valsa la pena sentirsi tali. I cittadini sono solo cittadini, nè di serie A nè di serie B e così via. Se uno paga le tasse, rispetta le leggi, le regole stradali e non combina guai penso che debba stare bene con se stesso e non dimostrare altro a nessuno. Poi se uno si sente migliore di altri solo per il fatto di avere la cittadinanza italiana e di essere italiano di sangue può crederlo benissimo,ma la capacità di intendere e volere di una persona non è caratterizzata da un pezzo di carta.

Pensi che anche il tuo paese di nascita ti avrebbe dato le possibilità di carriera che ti sta dando l’Italia?

Sinceramente non lo so perchè non vivendo là come faccio qua non so cosa si potrebbe fare o meno. Forse sì, in fin dei conti ci sono molti scrittori bravi riconosciuti a livello nazionale e molte persone che, dopo aver conseguito la laurea, lavorano onestamente e sono felici del proprio lavoro.

Io ti ho conosciuta grazie all’associazione Scanderbeg perciò ti chiedo anche cosa pensi di questa associazione e se hai dei consigli da darle in modo che i lettori possano leggerli.

Sono venuta a conoscenza di quest’associazione solo pochi mesi fa e la prima cosa che mi è venuta in mente è stato “Wow è grandioso”. Perchè in fin dei conti è come se fosse una grande famiglia. Ho preso parte ai festeggiamenti fatti in onore del centenario di Madre Teresa e, oltre alla grande possibilità datami da Scanderbeg Parma di farmi conoscere con la poesia Shqiperia, mi sono divertita tantissimo non solo a vedere i balli popolari e i vestiti tipici del nostro paese, ma ad entrare in contatto con un’ altra cultura, quella russa. Ero estasiata.

Infine vorrei sapere: se potessi scegliere la tua vita ideale: dove ti vedresti fra cinque anni? Quali sono i tuoi obiettivi di persona e scrittrice?

La mia vita ideale? Non saprei. Non so nemmeno come mi vedrei tra cinque anni, ma quello che spero è di avere un lavoro gratificante e di essere sana come un pesce. Il resto viene da solo.

Magari mollo tutto e vado a fare la rock star .
Agim Gashi
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